Il rapporto sulle statistiche digitali globali Q3 WeAreSocial rileva che il numero di persone in tutto il mondo che usano i social media ha superato i 3,5 miliardi.
Oltre il 46% della popolazione totale del mondo ora utilizza i social media, con un tasso di penetrazione che aumenta al 59% fra le persone di età pari o superiore a 13 anni. Fra le altre novità, Snapchat e Youtube macinano numeri impressionanti e ci aspettano grandi sorprese sull’uso dei social media da parte degli adolescenti.
Metà del mondo ora guarda video online
Gli ultimi dati di GlobalWebIndex ci dicono che oltre 4 miliardi di persone in tutto il mondo ora guardano contenuti video online ogni mese, equivalenti a più della metà della popolazione totale del mondo. I vlog sono particolarmente popolari, con oltre 2 miliardi di persone che si sintonizzano per guardare i loro influencer nell’arco di un mese.
Chi sale e chi scende
Twitter scende del 20% sul mercato azionario ma rimane solida la fedeltà degli utenti statunitensi che passano da 124 milioni di utenti attivi giornalieri a 145 milioni in un anno. Anche per Snapchat si vede un aumento del numero di utenti arrivando a 210 milioni, con un +13% rispetto all’anno precedente.
Facebook è sempre sulla cresta dell’onda per i teenager
Nonostante l’impressionante crescita di Snapchat, non spodesta Facebook sul segmento 13-17, né tantomeno riescono nell’impresa Instagram o TikTok he comunque registra una crescita notevole. Se, poi, si estende la fascia d’età per includere tutti gli adolescenti, Facebook ha, oggi, quasi tutti gli utenti di Snapchat e Instagram messi insieme. Il pubblico giovanile di Facebook è sorprendentemente aumentato nel Q3, con un numero di ragazzi tra i 13 e i 17 anni che utilizza la piattaforma di quasi 5 milioni.
Il valore della verità
Oltre la metà degli utenti di Internet nel mondo affermano di essere preoccupati per le “fake news“, ma è quattro volte più probabile che venga utilizzato un blocco degli annunci piuttosto che venga effettuato un investimento per fruire o abbonarsi a contenuti digitali. Piuttosto, si paga più volentieri per abbonarsi a un servizio di video streaming come Netflix.