La Toscana è sicuramente un’eccellenza del turismo in Italia per la varietà e la ricchezza dell’offerta turistica e il target sia italiano che internazionale che raggiunge. Guardando alla chiusura del 2021, la crescita del turismo in questa regione ha superato del 10% la media italiana, dopo una riduzione nel 2020 sostanzialmente in linea (fonte IRPET).
La ripresa accelerata è da attribuire a diversi fattori: dal paesaggio conosciuto e riconosciuto a livello internazionale, all’arte che lo ha portato nel mondo e che rappresenta uno dei fattori di maggiori appeal, ma non solo. La Toscana, infatti, ha anche un patrimonio enogastronomico importantissimo e ha saputo, prima fra le regioni italiane, trasformare anche la destinazione rurale in una luxury experience.
Il turismo internazionale in Toscana
Grazie alla ripresa del turismo internazionale (+507% rispetto al 2021 – sempre IRPET) che, in Toscana, trova un condensato d’Italia con tutta la sicurezza di un’accoglienza a 5 stelle, nei primi cinque mesi del 2022 le presenze turistiche sono aumentate di circa il 172% rispetto allo stesso periodo del 2021, passando da 3,3 milioni a 8,7 milioni.
Il lusso e il turismo rurale in Italia e in Toscana
A trascinare la ripresa turistica toscana nei primi 5 mesi del 2022 è stato il turismo rurale con il 245% in più di presenze rispetto al 2021 e un ulteriore + 28,3% a giugno, luglio, agosto. Luca Serafini – Presidente Terranostra Coldiretti Toscana spiega il ruolo fondamentale delle aziende in questo trend: “Un primato possibile solo grazie alla tutela da parte delle aziende agricole, attraverso il lavoro quotidiano, del paesaggio, della biodiversità e delle tradizioni che rappresentano un asset straordinario ed irresistibile” (Toscana Oggi)
Seguendo la scia del post pandemia, i cottage e le ville sono ancora i focus del turismo di lusso ma non manca l’interesse per il turismo culturale. Nel 2019, il valore stimato del settore lusso in in Italia è stato di 8 miliardi di euro, con circa 6.600 strutture alberghiere di alto livello che rappresentano circa un quarto dell’offerta di lusso a livello europeo. A dimostrazione che la Toscana è particolarmente votata al lusso, basta pensare che a Firenze la capacità degli hotel a 4 e 5 stelle rappresenta oltre il 60% dell’offerta ricettiva alberghiera cittadina. (InToscana)
Leonardo Marras – Assessore all’Economia e al Turismo della Regione Toscana, in occasione del Duco Travel Summit di luglio rileva: “La Toscana è ancora una volta protagonista di questo settore, in grado di misurarsi ed offrire al turista un’accoglienza esclusiva. Una grande destinazione che riesce a costruire proposte dinamiche e in linea con le esigenze dei luxury traveler.”
Il turismo enogastronomico in Italia e in Toscana
La capacità di unire il benessere psico-fisico e il gusto, aggiungendovi l’amenità dei luoghi rurali, ha dato impulso al comparto agrituristico. È cresciuto il numero di aziende (+2%), in particolare quelle che offrono proposte di degustazione (+8%) e altre attività, soprattutto all’aria aperta (+10%).
Tornando a numeri pre-pandemia, nel 2019 il turismo agrituristico ed enogastronomico in Toscana ha visto protagoniste le zone del Chianti, del Brunello, del Nobile, di Bolgheri, ma anche del Morellino e della Vernaccia, così come tutte quelle legate a prodotti tipici IGP o IGT, come la fiorentina, il tartufo bianco di San Miniato, il pecorino toscano, i vari legumi come il fagiolo zolfino o i ceci del Valdarno, il farro della Garfagnana, il lampredotto, la trippa, il salame toscano, la finocchiona… (Tuscany People)
Nel 2021, il 13% circa delle prenotazioni effettuate sul con destinazione Italia ha riguardato proposte a tema enogastronomico. Un terzo della spesa turistica nell’estate 2022 é stato destinato alla tavola, che supera quella per l’alloggio, trainata dal ritorno della voglia di convivialità dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia. Solo i tour culturali ne hanno accolte un numero maggiore (27%).
Roberta Garibaldi – Amministratrice Delegata dell’Enit racconta le evoluzioni del comparto nell’ultimo rapporto sul turismo enogastronomico italiano realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico: “Il trono del turismo enogastronomico è occupato stabilmente dal vino. Nel 2021, le proposte a tema più vendute nelle regioni italiane (in primis Toscana e Piemonte) sono quelle che parlano di calici, più che di tavole.“
Il vino come catalizzatore di prenotazioni
Nel 2021 il 13% circa delle prenotazioni effettuate sul portale Tripadvisor con destinazione Italia ha riguardato proposte enogastronomiche, in particolare a tema vino. Americani e italiani – seguiti da svizzeri, tedeschi e inglesi – scelgono degustazioni e tour in cantina, in particolare in Toscana e Piemonte. Emerge, inoltre, un dato interessante: secondo Divinea, infatti, il turismo enoico è presidiato da donne che sono le responsabili del 66% delle prenotazioni e più brave nell’organizzazione delle visite. (Pambianco Wine).
Per quanto riguarda le evoluzioni del settore, il legame a doppio filo con l’ospitalità sarà sempre più importante e vincerà chi saprà proporre esperienze diverse dalla degustazione con visita in cantina, specialmente a contatto con la natura, come pic-nic, trekking, ciclismo, passeggiate a cavallo…
Il turismo e i social network
Non mancano motivazioni “social” nella scelta delle destinazioni e, anche qui, la Toscana primeggia: secondo Extreme, la principale società di Web e Social Media Data Intelligence, che ogni anno raccoglie i dati che gli utenti postano su Instagram nel raccontare la loro estate italiana, la regione più instagrammabile è proprio la Toscana, ricca sia di splendide spiagge che di luoghi di storia e di cultura italiana.
La Toscana come esempio per l’Italia
La Toscana si conferma un’eccellenza in comparto turistico anche nella ripresa post-pandemia grazie alla sua capacità di valorizzare ogni singolo aspetto del proprio patrimonio. Una lezione che dovrebbe essere appresa anche dalle altre regione italiane che, spesso, si focalizzano solo su alcuni aspetti o su singole eccellenze: un esempio su tutti è rappresentato dal Veneto che presenta come pay-off internazionale “The land of Venice” puntando su una singola peculiarità ed escludendo tutto il resto del ricchissimo patrimonio territoriale, storico, culturale ed enogastronomico.
Abbiamo parlato di vino anche in quest’articolo e di turismo di lusso qui
Grazie a Unsplash per le foto