Una strategia politica e comunicativa a prova di reality TV

Donald Trump, il candidato più controverso alle presidenziali americane del prossimo autunno, è ormai ovunque. I media non fanno che parlare di lui e sebbene le sue ideologie siano state definite razziste ed il suo personaggio paragonato più volte ad Adolf Hitler, il suo successo è ormai innegabile. Ad oggi Trump ha vinto in 15 dei 24 stati che hanno già tenuto le elezioni primarie, e la domanda che la maggior parte del mondo si sta chiedendo è: “come è possibile?”

Tra i trecento candidati alle presidenziali in USA, Trump è l’unico a non avere la benché minima esperienza in politica; eppure le sue strategie sembrano essere le più vincenti. Questo perché le tattiche di Trump sono inusuali per la politica ma sono le stesse usate dai concorrenti dei reality TV.

Il suo status è stato accresciuto infatti dalla popolarità del programma televisivo The Apprentice, da lui stesso prodotto e condotto fra il 2004 e il 2015. Grazie a The Apprentice, Trump conosce esattamente quali sono i profili dei concorrenti che rimangono in gioco e fondamentalmente un reality TV non è poi così diverso dalle elezioni.

Ci sono telecamere puntate sui concorrenti 24 ore su 24 e sebbene lo sia in una forma diversa, si tratta pur sempre di intrattenimento. Tra tutti i candidati, Trump sembra quello più consapevole di essere sotto i riflettori; secondo l’Huffington Post infatti, Trump userebbe twitter dieci volte di più rispetto agli altri politici americani.

Le strategie di comunicazione di Trump

Per cominciare, Trump si è creato un personaggio molto chiaro e ben definito. La classificazione è un processo naturale degli esseri umani e gli stereotipi, sebbene alimentino pregiudizi, sono utili scorciatoie per identificare una personalità.

Donald Trump incarna lo stereotipo di uomo di successo, ricco, famoso e senza peli sulla lingua. Questa sua etichetta viene ricordata in modo molto più efficace dal pubblico, ed in questo modo gli altri candidati vengono messi in secondo piano perché non sono così facilmente identificabili. Inoltre, un’altra tattica usata da Trump è quella di avere un messaggio semplice e costante: il linguaggiousato duranti i comizi è talmente semplice da poter essere compreso dai bambini, ed il suo slogan “Make America Great Again” è forte e diretto.

Quello che più attrae di Trump però, è la drammacità del suo personaggio. E’ risaputo che nei reality TV, i concorrenti più amati dagli spettatori sono quelli impulsivi e che spesso si ritrovano in accanite diatribe. Nessuno è mai stato coinvolto in così tante liti come Donald Trump quest’anno.

Le sue forti dichiarazioni, come quella in cui ha definito “stupratori” i messicani, gli hanno permesso di essere in prima pagina sui giornali di tutto il mondo e come diceva Andy Warhol: “Tutti gli scandali aiutano la pubblicità perché non c’è migliore pubblicità della cattiva pubblicità”.

Trump è ormai una stella della televisione americana e il tempo che ha trascorso in onda negli ultimi mesi è molto di più di quello di tutti i repubblicani messi insieme.

Così, il personaggio da tutti creduto “ineleggibile” ha dimostrato di essere uno stratega da non sottovalutare; un uomo “comune” paragonabile a Grillo e Salvini per quanto riguarda la “trash talking”.

“Amo le persone ignoranti” ha detto Donald Trump dopo la sua vittoria in Nevada. Ed in questa frase è racchiusa un po’ tutta la sua strategia politica e comunicativa; una strategia che punta al pragmatismo, alla genuinità e all’ignoranza. E di tutte le malattie, è bene ricordarsi che l’ignoranza è quella più pericolosa.