Quanto se ne mangia? Ma, soprattutto, quali sono le tendenze?

In Easycom, i dati sono il nostro pane quotidiano. Per questo, quando abbiamo letto l’articolo “Questo pane è d’oro” della Cucina Italiana sul consumo di Pandoro, non abbiamo potuto fare a meno di approfondire. D’altronde, il periodo impone una preparazione accurata.

I dati 2018

Nello scorso anno, abbiamo acquistato 54 milioni di pandori, panettoni e altri lievitati assimilabili pari a 78.179 tonnellate e a un consumo pro capite di 3 chili all’anno secondo l’Aidepi. Aggiungendo qualche dato sparso, l’80% delle famiglie ha consumato panettone o pandoro nel 2018 e i consumi sono in costante aumento.

Chi vince la sfida?

Re delle tavole natalizie rimane il panettone con un giro d’affari da 217 milioni di euro e 29.000 tonnellate. Secondo l’articolo di Gambero rosso elaborato sui dati Nielsen, 10 milioni di famiglie comprano industriale, ma cresce il valore del comparto artigianale preferito dai giovani che sono maggiormente disposti a spendere di più per la qualità.

Il 2019

La vendita di panettoni artigianali cresce in volume d’affari dell’8,4% rispetto all’anno precedente (nel 2018 la produzione si è attestata sulle 5.3 tonnellate, pari al 18% del mercato complessivo) ma il grosso del giro d’affari è ancora alimentato dal comparto industriale. 9.7 milioni di famiglie scelgono un panettone industriale attratte dalla convenienza di prezzo. Chi acquista artigianale, invece, spende in media quattro volte di più rispetto al listino della gdo e acquista prevalentemente in pasticceria (65%). Il 37% di chi acquista un panettone artigianale ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni, ma è nella fascia 25-34 che si registra la tendenza all’acquisto maggiore.

Storia e caratteristiche

Oltre alla rispondenza alla ricetta originale, il Pandoro perfetto deve rispondere a caratteristiche precise di alveolatura regolare e superficie omogenea. La ricetta del Pan de oro o Nadalin, lievitato di origine veronese, fu depositata nel 1894 da Domenico Melegatti e, dal 2012 la De.C.O. lo garantisce come prodotto originario cittadino.

Anche secondo Artimondo, per il Panettone, un’occhio di riguardo va di nuovo all’alveolatura che deve sempre essere regolare e agli ingredienti base anche se ci sono maggiori variazioni negli ingredienti “accessori”. Se parliamo di panettone tradizionale, vaniglia bourbon del Madagascar, uova di galline allevate a terra, uvetta sultanina e canditi artigianali teneri sono fondamentali per una ricetta equilibrata. Bisogna, poi, controllare il colore che deve risultare dorato all’interno e la ruvida crosta esterna (che presenta la tipica scarpatura – il segno dell’incisione che viene effettuata sulla cupola – al centro) che deve aderire perfettamente alla pasta. Nel caso dei panettoni farciti (come ad esempio i panettoni artigianali siciliani) alla ricetta tradizionale possono essere aggiunte specialità tipiche e locali, come ad esempio il pistacchio di Bronte o il cioccolato di Modica.

Pronti?

Dopo questa analisi, siete pronti a scegliere cosa comprare? Noi inizieremo a testare incidendo pesantemente sui chili di produzione e, ahimé, sul girovita… ma cosa non si fa per la comunicazione…